Ricevo e pubblico storie di vita vissuta.
“Gentile avvocata, mi chiamo Karl* e mi sono recentemente separato da mia marita, una donna violenta, nonostante metta biancheria arcobaleno.
Essa però è violenta sicuramente in quanto vittima del patriarcato di cui ha interiorizzato i metodi e il comportamento maschile. Quindi come il Gender ci insegna, e sempre sia lodato, mia marita donna è maschio.
Io invece sono vittima della costruzione sociale del genere e sono certo di essere una donna, lo posso dire con certezza evincendolo dai peli sul petto che dimostrano che io non solo sono femmina, ma femmina che si oppone agli stereotipi culturali che ci vorrebbe tutte delle Barbie a disposizione del maschio.
Io a disposizione del maschio non ci sto e sono contro il tabù dell’irsutismo e contro la ceretta.
Siccome che lei, avvocato, è iscritta alle pari opportunità, e difende la verità e la donna in quanto vittima a prescindere dal genere,
in definitiva, come posso mandare in galera mia marita e riprendermi casa e stipendio?”