Cul@ & Cosc*

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In queste due immagini del Partito del puDendo potete vedere CULI E COSCE.
Per la precisione culi e cosce di femmina. Di femmina che mostra le cosce con una gonna ROSA (che poi il rosa è un colore che non esiste, è solo un costrutto sociale).
E di femmina che mostra il culo in minigonna.
Potrebbe essere che in un caso si voglia rappresentare una quotarosa.

Però un manifesto di una gelateria con una donna che lecca un cono, è  sessista.
Però un manifesto di un brand di biancheria con una modella in biancheria è sessista.

Però segnalare in massa le aziende artigiane (che danno lavoro al proletariato) è democratico.
Però aggirarsi in Rete minacciando velatamente perchè si hanno contatti politici, è democratico.
Comincio a credere che tutta ‘sta democrazia dia un tantino pericolosa.

il linguo e la lingua

http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/46862/una-ragazza-lecca-un-gelato-e-ancheil-comune-protesta-pubblicita-sessista.html

Quanta strada da “l’utero è  mio, e me lo gestisco io”.
Ora, care fratelle e sorelli, sappiate che la lingua è vostra, ma ve la gestiscono loro.
Volete fare un poster per la pubblicità? Volete posare per una foto mentre vi slinguate palle di gelato?
Volete far profitto e poi pagare stipendi decenti all@ dipendent*?
Dovete chiedere il permesso ai misuratori di lingua.
Probabile che esista il manuale, con i cm di lingua consentita, appoggiata a cose consentite, del colore consentito.
Che poi se è una lingua di femmina, #sapevatelo: non può leccare.

Come si capisca, poi, che è una lingua di femmina, visto che essere “femmine” è solo un costrutto sociale, aspettiamo che ce lo spieghino.
Perché a me, mi pareva una lingua di maschio che in un momento di identità fluida si sentiva femmina.

Luna park

E va bene, ammettiamolo, sono andat* alle giostre.
Quelle con il calcinculo e l’autoscontro, e il brucomela.
A dirla tutta c’era pure il punchinball, il baraccone per sparare alle lattine e vincere peluches, la pesca dei cigni, il tunnel degli orrori, la giostra coi cavalli che vinci il giro se acchiappi il codino.
E poi c’era la gente adolescente.
Quelli che niente da fare, non li governi a meno di levare di torno tutti gli ormoni e metterli sottovuoto, e mi sa che pure cosi non funziona. Non si adattano ad un modello sociale che sia uno.
Io ho fede nelle nuove generazioni perché sono mentalmente aperte e libere dagli stereotipi, e a scuola fanno i corsi antifà. Un paio (che fanno l’alberghiero) raccontavano della pastascutta resistente. Hanno nonni che han fatto il ’68.
Almeno tre quarti delle nuova generazione ha un solo genitore con cui abitare (femmina) così siamo sicuri che stan lontani dai modelli patriarcali che causano guerre e salvinismo.
Insomma, stavano pure loro alle giostre e sono il prodotto di anni di lavoro Gender per creare una società libera da stereotipi. Evviva.
Le ragazze  si facevano vincere i peluches, i ragazzi guidavano macchinine che manco James Dean sull’ultima curva della vita si credeva così fico. Due l@ ho vist* mandarsi affanculo perché l@i stava a guardare troppo l*i, poi tutti hanno mandato affanculo tutti, perché il senso della equità è  ben radicato, e soprattutto il mondo non ha confini e alla fine han concluso che l@i era troppo stracciacazzi e son tornati in pace.
Le ragazze erano bionde rosse more…. e un paio azzurre, i ragazzi no, perché le nuove generazioni hanno superato il concetto di rosa per lei e azzurro per lui, soprattutto per i capelli.
In compenso le ragazze avevano svaligiato i punti vendita Kiko di almeno tre province. I ragazzi no.
Ecco, a quel punto ho capito. Sono le multinazionali del trucco a volerci ancora maschi e femmine.
Mica l’istinto, mica l’ormone, mica la biologia e i rituali ancestrali di seduzione.
Tutta roba che sarebbe morta e sepolta, se non esistessero gli ombretti all over dream whaterproof glitter

Gender equality

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Allora.
Il-lo-la-i-gli-le prim@ che sento lamentarsi per questa foto, dovrà aggirarsi per il mondo sostenendo che il Gender non esiste.
Perché la foto rappresenta il Gender, e se la criticate significa che siete vittima di archetipi e costrutti sociali, o pover* voi.
A parti inverse rappresenterebbe, invece, lo stereotipo del patriakato. E noi non lo vogliamo.

Usa le Tette tue!!!

http://palermo.blogsicilia.it/questa-e-violenza-sulle-donne-scritte-femministe-contro-pubblicita/305678/ image In effetti credo pure io che andare a scrivere sulle tette delle altr* sia violenza sulle donne. Che, non ce le hai le tette tue? Che non ti bastano per farci stare tutta la Wikipedia di fantasie bigotte? Giù le mani dalle tette altrui. Violenza sulle donne è  pasticciare seno e capezzoli alla insaputa della propietaria. Che c’ha reddito, da quelle tette. Scribacchin@!!! dovreste ricordare che “NO means NO”, ma voi nemmeno avete chiesto, vandal@ di tette!! (Usare il giallo, poi. Il colore della invidia…. Vedi che poi esce tutta la verità??)

#mucoliber@

http://www.blitzquotidiano.it/photogallery/kiran-gandhi-maratona-senza-assorbente-contro-i-tabu-sulle-mestruazioni-foto-2248938/?fb_action_ids=904282552960892&fb_action_types=og.comments&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B974398112612906%5D&action_type_map=%5B%22og.comments%22%5D&action_ref_map=%5B%5D Facciamolo anche noi, facciamolo tutt*, facciamolo sempre. Dita nel naso ai funerali. Contro il tabù del moccio e del pianto ai morti Sputi sul bouquet della sposa ai matrimoni, contro il tabù della scaracchia, e contro i matrimoni no-gender. Rutto libero a teatro durante il monologo. Contro il tabù del rutto come espressione dello stato interiore. Diarrea libera al supermercato. Contro le lobby del cibo in scatola, e a favore della Resistenza bella ciao. Pediculosi libera contro il classismo degli animali, i pidocchi sono nostri fratelli, siano tutti una colonia. Lotta per il diritto a mostrare lo sporco in mezzo alle dita dei piedi in ufficio, per il ricordo dei nostri trisavoli partigiani reggiani. #mucolibero #umoriefluidi #loveislove

Vergogn@, alla gogn*!!

Viviamo in un mondo infelice e razzista. Un mondo in cui ognuno critica e sputa giudizi e sentenze su ogni cosa, ormai senza nemmeno rendersi conto del dolore che provoca.

Mi tocca sentir dire cose come “no, non fumo, nella mia famiglia qualcuno ci ha lasciato le penne” sbattuto li a giudicare la gente che fuma, sentire affermazioni come “non posso mangiare il tiramisù, ho l’artrosi devo perdere peso per evitare la protesi alle ginocchia” una balla inventata da BigPharma per farti diventare magro come vorrebbe il Sistema .

Gente che ti avvisa che a mangiare le cozze crude rischi un po’ se non sai dove le hanno pescate, tutto questo “cozzacruda shaming”, che la cozza mica deve essere senza batteri per fare un favore a te. E tutti contro il mio diritto a beccarmi l’epatite, se mi va, e poi farmi pure curare con la mutua.

E via di questo passo, ovunque ti volti è una ferita al cuore: “ma che bel bambino coi guanciotti”… a parte che magari non è neanche un bambino – devi chiedere, prima, come voglia essere rappresentato.

Come sarebbe “bello coi guanciotti”??? Un senzaguanciottishaming insopportabile.

Ero sicur* che almeno i dirimpettai fossero brave persone. Ma ho dovuto ricredermi.
Ieri sera ne ho beccat@ un* che faceva i complimenti al gatto mio. Che è minorenne, il gatto, tra l’altro.

E diceva “ma te sei il cucciolino più bellissimo di tutti”, Al gatto. Un ANIMAL SHAMING così giuro che non l’avevo mai visto, questo dire che il gatto (mio) è più bello di un cane. O di un criceto. O di un dugongo.

Al limite il gatto è bello per se stesso, mica per farsi fare i complimenti da un bipede qualunque. ’ St@ razzista.

L@ nud * verità

Se andassimo in giro tutti nudi finiremmo per abituarci a trippe e pudenda, ed il corpo sarebbe – finalmente! – solo un corpo semovente e non oggetto (né soggetto) di desiderio.
Finirebbero gli asterisch* di guardare con bramosia le chiocciol@ (l’inverso ho letto da qualche parte che non succede) e di ricamarci su pensieri sbavosi. Cammineremmo nella più totale indifferenza corporea, andremmo qua e là senza far commenti.
Faremmo la fila alla posta senza distrarci, compreremmo le cozze senza fare pensieri strani, e chi è molto in sovrappeso  saprebbe che è  “bello così “, l’infarto in fondo ti porta solo in una altra dimensione.
Tette alte e tette basse sarebbero sullo stesso piano, non sarebbero più belle o brutte, non fonte di eccitazione o morte dei sensi.

Pure la minchia.

Una minchia dritta, se le va di stare dritta e guardarsi in giro non dovrebbe essere sgridata e mandata a cuccia, è  esattamente come una tetta che sballonzola. E nessuna creatura dovrebbe averci da ridire, che poi… dimostra che si è alzata per te, o creatura scandalizzata, e non per prendere un po’ d’aria.
Più probabilmente nessun@ tuttavia si accorgerebbe della minchia dritta, perché le creature@ perbene che vogliono andare in giro nude non guardano (mai e poi mai!!). Per le creatur@ perbene non c’è differenza tra una minchia di 25 cm attaccata ad un trentenne coi muscoli ed una minchia di 8 cm attaccata ad un tizio che pare il ritratto della tisi. Le creatur@ perbene non badano a certe cose.
Il problema, casomai, é che in inverno farebbe un freddo fottuto. Per il gioco del “vedo- non vedo” invece basta prendere un miope e fregargli gli occhiali, e l’erotismo è  salvo.

Tra Moglio e Marita non mettere l@ dit*

Adesso che esistono le unioni fatte tra persone, cose, città, animali, titoli di dischi dei  Deep Purple, si presenta una questione che darà finalmente slancio alla industria della editoria. C’è da rifare i vocabolari.

Come si chiamano, i parenti nuovi? La compagna della figlia, come si dice: il nuoro, la genera, il nuora, il genera? La si chiama per nome? E se poi cambia genere? E se non lo fa? E se divorziano, diventa cosa?

E poi, se decidessero di avere un figlio, e nessuna fosse il genitore naturale come dici; mamma 1, mamma 2, che poi…. Tu chiami mamma 1 ovviamente tua figlia, poi il-lo-la-i-gli-le tu@ consuocer* chiameranno mamma 1 la LORO di figlia, quindi sono tutti e 2 mamma 1 e va rifatto anche il modulo a scuola.

Poniamo poi che uno sposi un altro, oggi ho letto che uno dei due diventa IL MARITA, ne consegue che l’altro è IL MOGLIO, e mi rimane oscuro chi attribuisca i titoli. Come li scegli? In base al ruolo, tipo chi porta su l’acqua dalla cantina è IL MARITA e chi fa il sugo è IL MOGLIO?

Allora esistono i ruoli. Oppure no, si scambiano, perché se poi IL MOGLIO mi svita il tappo della maionese allora diventa IL MARITA, e ci sta pure, come cosa, visto che tutto è fluido.  Poi magari divorziano, e lì ti voglio, l’ultimo che ha usato l’appellativo di MOGLI@* è quellaeiou che si prende la casa?

Cioè, avremo i centometristi verso l’avvocato divorzista con il fotofinish? Conta lo stesso, se è a favore di vento? C’è da rifare altro che i vocabolari, qui si prospettano ben più di un milione di posti di lavoro, ci vogliono i giudici di linea.

http://voxnews.info/2015/08/02/lambasciatore-usa-con-il-marita-e-il-bambino-adottato/